venerdì 7 maggio 2010

Federalismo subito o lo strappo sarà inevitabile

di Marco Dani

L'Europa dei banchieri è morta.
Il tempo della menzogna è finito,dopo oggi non sarà più possibile nascondere la gravità della situazione economica europea.
Il matrix bancario,nel quale tutti noi viviamo,si sta rendendo visibile non solo a pochi illuminati,avanguardia rivoluzionaria,ma giorno dopo giorno,a una componente sempre maggiore di popolo che crescerà fino a diventare marea incontenibile.
Quanti hanno veramente capito come è nata questa crisi?Credo non molti,del resto l'impero finanziario mondiale,"globalizzatore" e relativista ,ha usato tutti i mezzi per oscurare la realtà.
Le banche (società private,inclusa la Banca d'Italia),hanno per secoli adempito a quella che è la loro vera funzione sociale ed economica:CONTROLLARE L'INDEBITAMENTO.
Per capirci:quando andiamo a depositare i nostri soldi in banca,lo facciamo a fiducia (in quanto le banche, essendo private,possono fallire),le banche prestavano poi questi soldi a loro rischio(se il debitore non paga,a perdere era la banca).
Gli istituti bancari hanno quindi sempre valutato con grande attenzione l'interlocutore a cui davano credito,infatti conoscevano molto bene il territorio in cui operavano.
Chiaramente questa condizione limitava anche il loro volume d'affari e i loro profitti fatti di commissioni.
Dovevano quindi trovare un sistema per eliminare i loro rischi,ma come?
Con i derivati! In pratica la banca prende i crediti che vanta nei confronti di terzi,li spezzetta e poi li ricompone all'interno di prodotti finanziari a cui dà un nome di fantasia,come fosse un detersivo e li ricolloca sul mercato...quindi a noi risparmiatori!
Il rischio così,non è più della banca,ma di chi ha acquistato il prodotto.
Le banche sono così nelle condizioni di dare credito in presenza di bassissime garanzie.
L'abuso folle di queste leve finanziarie,unito al mito di "far soldi con i soldi", ha avuto come conseguenza una produzione di derivati pari a 5 volte il prodotto interno lordo mondiale!
A tale quantità si è arrivati grazie al fatto che questi "pacchi",le banche,hanno cominciato a farli non solo ai risparmiatori,ma anche a enti,statali e locali,fino ad arrivare a farseli tra loro stesse!?
Dopo anni in cui i banchieri hanno fatto profitti inimmaginabili,improvvisamente, si sono trovati in possesso una quantità immensa di titoli che non avevano più alcun valore.
Gran parte delle banche erano tecnicamente fallite!
Per non fare saltare il sistema,in un contesto economico dove ormai le grandi banche tengono sotto ricatto i popoli,le perdite accumulate delle banche, sono state trasferite sui debiti sovrani degli stati,cioè sul popolo!
Tornando a oggi,la conseguenza è stata che i debiti sovrani degli stati sono cresciuti in maniera immensa e questa tendenza è solo all'inizio.
Per alcuni stati (tra cui l'Italia),già in possesso in fase pre-crisi di un debito pubblico enorme,la situazioni è diventata quasi insostenibile(ringraziamo il grande Tremonti,senza il quale saremmo nelle condizioni della Grecia).
Ma come si esce da questa situazione?
Per diversi anni la crescita economica sarà ancora molto bassa in Europa (in un prossimo post vi spiegherò le ragioni) e in tale situazione non credo che la cosa sarà a lungo sostenibile.
Rimarranno all'Europa solo due strade:il fallimento di alcuni stati membri o la monetizzazione del debito,cioè stampare soldi,con conseguente esplosione dell'inflazione che in un regime di bassa crescita avrebbe conseguenze sociali insostenibili.
Grazie alla Padania,prima forza d'Europa per ricchezza prodotta procapite,l'Italia ha una terza via:il FEDERALISMO.
Unico strumento,per limitare l'enorme spreco di risorse della tecnocrazia romana e della classe dirigente meridionale.
E' quindi il federalismo l'unica strada per tenere unita l'Italia,il federalismo è la rappresentazione della grande generosità dei popoli padani,non il contrario!
Perchè senza federalismo,la spinta secessionista dei popoli padani non rappresenterà una volontà politica,ma una inevitabile conseguenza delle situazioni che si andranno a creare, negli anni futuri.