martedì 18 maggio 2010

Case popolari:prima i bolognesi!

di Marco Dani

Il radicale cambiamento del tessuto sociale bolognese,rende anacronistico il metodo di assegnazione degli alloggi popolari.
Residenza,reddito e entità numerica del nucleo familiare sono oggi le uniche tre condizioni che determinano le graduatorie.
Sulla facilità con cui si può ottenere la residenza a Bologna e conseguentemente un documento di identità,ci sarebbe da parlare a lungo,il punto comunque più interessante è che a oggi basta una semplice dichiarazione,vi sono quindi casi di persone che risultano residenti in vie inesistenti,senza che nessuna verifica venga fatta in tal senso!
Altra situazione surreale è che viene data residenza a persone che vivono in cantine,garage,magazzini,ecc...,cioè in immobili che non hanno abitabilità!
Nel migliore poi dei casi, ci troviamo immobili che hanno l'abitabilità,ma nei quali non viene verificata la compatibilità delle dimensioni con quanti dichiarano di esservi residenti,abbiamo cioè casi di monolocali dove risultano residenti una ventina di persone!
Ringraziamo di questa vergogna le giunte che ci hanno in questi anni governato e speriamo che le forze pretendenti alla prossima guida della città si facciano carico della problematica,ponendo la cosa tra le iniziative da intraprendere con priorità assoluta,nei famosi primi cento giorni.
Abbiamo quindi detto,residenza,reddito e numero componenti della famiglia sono i parametri odierni delle graduatorie,risultato?centinaia di bolognesi bisognosi si vedono,anno dopo anno, sorpassare in graduatoria da famiglie di stranieri appena arrivati.
La cosa non è accettabile! componente fondamentale dovrà essere una quantità minima di anni di residenza in città,come condizione imprescindibile,per accedere in graduatoria.
Un esempio da prendere in considerazione,deve essere la normativa proposta dalla Lega Nord in Friuli e successivamente approvata dalla maggioranza della giunta regionale che pone in quindici anni la soglia minima di residenza in regione per poter accedere alle graduatorie per
le case popolari.
La proposta sarà chiaramente apostrofata come "razzista" dalle forze della sinistra,talmente ideologiche da aver perso ogni contatto con la realtà,in quanto le ideologie che guidano il loro pensiero sono nate in una realtà che non esiste più!
Riteniamo questa iniziativa invece,come un opera di giustizia nei confronti di coloro che Bologna l'hanno costruita,accresciuta,rispettata e amata,nel caso poi di molti,da tantissime generazioni...I BOLOGNESI !

sabato 15 maggio 2010

I giovani e il problema della casa: la MUTUO SOCIALE GIOVANI SPA

di Marco Dani

Per i giovani bolognesi il problema della casa ha assunto livelli drammatici.
Per le fasce meno abbienti della città,la scarsità del reddito,la tipologia dei contratti di lavoro,unita alla stretta creditizia bancaria,hanno reso ai più, irrealizzabile il sogno di una casa di proprietà.
Ritengo personalmente la casa di proprietà,non un sogno,ma un diritto!
Ma al di là delle retoriche,come permettere ai giovani in mancanza di garanzie patrimoniali e reddituali di accedere al credito e quindi al diritto di possedere un'abitazione dignitosa?
La soluzione è la creazione di un ente preposto che io chiamerò MUTUO SOCIALE GIOVANI SPA,una holding immobiliare a capitale totalmente pubblico.
L'ente fa costruire su terreni preposti allo scopo e pianificati dai piani regolatori edilizi,abitazioni di buona fattura,in alternativa agli orripilanti piani case popolari! Abitazioni non da affittare,ma da vendere a prezzi contenuti ai giovani che ne hanno diritto.
L'ottenimento di un prezzo competitivo degli immobili,con la possibilità anche di utili da parte dell'ente,è reso possibile dal basso costo del terreno,dalla capacità contrattuale dell'ente presso i costruttori e dalla possibilità di vendita a bassa marginalità.
Credo che si potrebbero ottenere immobili di media metratura e con buoni livelli di finitura,tranquillamente intorno ai 150.000€.
Dopo che l'ente ha dato una valorizzazione all'immobile questo viene attribuito,a chi ne ha diritto,con il pagamento di rate mensili calcolate sulle reali possibilità dell'acquirente e comunque variabili a seconda delle dell'esigenze temporali dell'acquirente,a un tasso di interessi fisso intorno al 2% e interamente deducibili fiscalmente.
L'immobile rimane di proprietà dell'ente fino al saldo dell'imponibile,al fine di evitare speculazione,garantendo nello stesso tempo un' alta capitalizzazione dell'ente stesso.
Al saldo,l'acquirente diventa automaticamente proprietario dell'immobile senza oneri aggiuntivi.
Chiaramente le lobby edilizie del mondo cooperativo "rosso" e quelle bancarie non gradiranno molto la proposta...

lunedì 10 maggio 2010

Bernardini al posto di combattimento


Oggi si è insediato il consiglio di quell'organismo transnazionale (Emilia+Romagna)che il governo centralista romano chiama regione Emilia-Romagna.
La Bologna padana ha finalmente il suo rappresentante:Manes Bernardini (nella foto) che ha preso posizione in quella che sarà la sua postazione di combattimento.
Conosciamo molto bene Manes e sappiamo che lotterà come un leone per la nostra Bologna e per i valori che uniscono tutti noi e siamo convinti che non deluderà le nostre aspettative.
IN BOCCA AL LUPO!

Bologna libera!
Padania libera!

venerdì 7 maggio 2010

Federalismo subito o lo strappo sarà inevitabile

di Marco Dani

L'Europa dei banchieri è morta.
Il tempo della menzogna è finito,dopo oggi non sarà più possibile nascondere la gravità della situazione economica europea.
Il matrix bancario,nel quale tutti noi viviamo,si sta rendendo visibile non solo a pochi illuminati,avanguardia rivoluzionaria,ma giorno dopo giorno,a una componente sempre maggiore di popolo che crescerà fino a diventare marea incontenibile.
Quanti hanno veramente capito come è nata questa crisi?Credo non molti,del resto l'impero finanziario mondiale,"globalizzatore" e relativista ,ha usato tutti i mezzi per oscurare la realtà.
Le banche (società private,inclusa la Banca d'Italia),hanno per secoli adempito a quella che è la loro vera funzione sociale ed economica:CONTROLLARE L'INDEBITAMENTO.
Per capirci:quando andiamo a depositare i nostri soldi in banca,lo facciamo a fiducia (in quanto le banche, essendo private,possono fallire),le banche prestavano poi questi soldi a loro rischio(se il debitore non paga,a perdere era la banca).
Gli istituti bancari hanno quindi sempre valutato con grande attenzione l'interlocutore a cui davano credito,infatti conoscevano molto bene il territorio in cui operavano.
Chiaramente questa condizione limitava anche il loro volume d'affari e i loro profitti fatti di commissioni.
Dovevano quindi trovare un sistema per eliminare i loro rischi,ma come?
Con i derivati! In pratica la banca prende i crediti che vanta nei confronti di terzi,li spezzetta e poi li ricompone all'interno di prodotti finanziari a cui dà un nome di fantasia,come fosse un detersivo e li ricolloca sul mercato...quindi a noi risparmiatori!
Il rischio così,non è più della banca,ma di chi ha acquistato il prodotto.
Le banche sono così nelle condizioni di dare credito in presenza di bassissime garanzie.
L'abuso folle di queste leve finanziarie,unito al mito di "far soldi con i soldi", ha avuto come conseguenza una produzione di derivati pari a 5 volte il prodotto interno lordo mondiale!
A tale quantità si è arrivati grazie al fatto che questi "pacchi",le banche,hanno cominciato a farli non solo ai risparmiatori,ma anche a enti,statali e locali,fino ad arrivare a farseli tra loro stesse!?
Dopo anni in cui i banchieri hanno fatto profitti inimmaginabili,improvvisamente, si sono trovati in possesso una quantità immensa di titoli che non avevano più alcun valore.
Gran parte delle banche erano tecnicamente fallite!
Per non fare saltare il sistema,in un contesto economico dove ormai le grandi banche tengono sotto ricatto i popoli,le perdite accumulate delle banche, sono state trasferite sui debiti sovrani degli stati,cioè sul popolo!
Tornando a oggi,la conseguenza è stata che i debiti sovrani degli stati sono cresciuti in maniera immensa e questa tendenza è solo all'inizio.
Per alcuni stati (tra cui l'Italia),già in possesso in fase pre-crisi di un debito pubblico enorme,la situazioni è diventata quasi insostenibile(ringraziamo il grande Tremonti,senza il quale saremmo nelle condizioni della Grecia).
Ma come si esce da questa situazione?
Per diversi anni la crescita economica sarà ancora molto bassa in Europa (in un prossimo post vi spiegherò le ragioni) e in tale situazione non credo che la cosa sarà a lungo sostenibile.
Rimarranno all'Europa solo due strade:il fallimento di alcuni stati membri o la monetizzazione del debito,cioè stampare soldi,con conseguente esplosione dell'inflazione che in un regime di bassa crescita avrebbe conseguenze sociali insostenibili.
Grazie alla Padania,prima forza d'Europa per ricchezza prodotta procapite,l'Italia ha una terza via:il FEDERALISMO.
Unico strumento,per limitare l'enorme spreco di risorse della tecnocrazia romana e della classe dirigente meridionale.
E' quindi il federalismo l'unica strada per tenere unita l'Italia,il federalismo è la rappresentazione della grande generosità dei popoli padani,non il contrario!
Perchè senza federalismo,la spinta secessionista dei popoli padani non rappresenterà una volontà politica,ma una inevitabile conseguenza delle situazioni che si andranno a creare, negli anni futuri.

venerdì 30 aprile 2010

Con Bologna nel cuore!!


cari amici bolognesi,
questo blog nasce come punto di informazione e approfondimento di tutti coloro che amano la nostra terra e la nostra meravigliosa città.
Di tutti coloro che credono nei valori e nelle tradizioni millenarie delle nostra terra,ritenendolo patrimonio irrinunciabile di un futuro che non può considerarsi tale,senza la consapevolezza del proprio passato.
Di tutti coloro che credono che non ci possa essere vera libertà,senza una vera autonomia,politica,amministrativa,fiscale.
Di tutti coloro che condividono una visione identitaria della Padania.